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il museo lapidario - il museo del tesoro - la sala capitolare

L'idea di un Museo lapidario fu del canonico Carlo Francesco Frasconi, che nel 1813 iniziò la raccolta di iscrizioni della città e del territorio. All'epoca, i pezzi vennero incassati sulle pareti del quadriportico del chiostro canonicale.

Nel 1979, un sopralluogo sullo stato delle stele e delle lapidi aveva suggerito di trasportare i materiali in un luogo più asciutto. Dopo un primo tentativo operato negli anni '80 del '900, nel 1992 nella sua opera di tutela, la Soprintendenza archeologica, con apposito esproprio, collocò, al primo piano della manica nord, l’intera collezione lapidaria, sostituendo i manufatti originali con delle copie in vetroresina. Nonostante questo il museo restò incompiuto fino al 1998 quando Mons. Corti incaricò la Fondazione di creare un più completo itinerario museale.

 La nuova sistemazione del Museo Lapidario è stata inaugurata il 3 novembre 1999.

 Per quanto riguarda il Museo del Tesoro della Cattedrale, invece, esso ebbe la sua genesi a partire dagli anni '60 del '900, quando don Angelo Luigi Stoppa cominciò a raccogliere e sistemare opere d'arte sacra disperse nelle varie parrocchie della diocesi o che prima erano state accolte dai depositi della Cattedrale.

 Dopo un intenso lavoro di ristrutturazione, il Museo del Tesoro fu allestito negli antichi appartamenti canonicali nella manica est del chiostro canonicale. L'inaugurazione è avvenuta il 14 giugno del 2009.

 Infine gli ultimi lavori hanno interessato l'antica Sala Capitolare che è divenuta sala espositiva nella quale sono raccolti i più antichi documenti e i codici medievali dell'Archivio Capitolare. Quest'ultima è stata inaugurata il 28 marzo 2014.

I Musei propongono, in un percorso che si snoda per 13 sale, manufatti e documenti che coprono un arco temporale che dal secolo VI a.C. arrivano a tutto il secolo XIX d.C.

In particolare la sala 1 accoglie i primi due gruppi statuari della Passione (Gesù nell'orto degli ulivi e la Flagellazione), nella sala 2 sono conservati reperti del duomo romanico e paleocristiano; al centro della sala, il prezioso dittico eburneo del sec. V.

La Salita al Calvario occupa tutta la sala 3 e nella 4 sono posti gli ultimi due gruppi statuari della Crocifissione e della Deposizione.

Dalla sala 5 alla sala 8 comprese sono collocati alcuni preziosi pezzi del tesoro del Duomo.

Nella sala 9 troviamo alcune statue lignee (secc. XII-XIX), mentre la sala 10 è dedicata alla preziosa arca argentea del SS. Sacramento.

La sala 11 è occupata dal Museo Lapidario; nella sala 12 sono conservati i vasi antichi (secc. IV-VI a.C.) e  il monetario romano e medievale.

L'ultima stanza è la Sala Capitolare, restituita al pubblico dopo un importante restauro che ha svelato la bellezza dell’affresco del 1487 del  pittore Giovanni Antonio Merli. Nella sala sono esposti manoscritti costituiti in parte da pergamene, da legature e da codici miniati, di particolare importanza storica e religiosa per il territorio di Novara.

la carta dei servizi

una panoramica sulle attività e sulla realtà dei Musei

Comitato Scientifico dei Musei Paolo Monticelli Direttore dei Musei Eleonora De Stefanis professore di archeologia cristiana e medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte orientale - Dipartimento di studi umanistici 
Flavia Fiori storica dell’arte con specializzazione in tessuti antichi Don Paolo Milani paleografo e Direttore dell’Archivio Storico Diocesano Paolo Mira Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Novara Don Mario Perotti storico della Chiesa